La Fantascienza è una forma di letteratura popolare – per nulla nel senso spregiativo del termine – nata non casualmente con la società industriale, perché la sua specifica forma narrativa ha permesso e permette tuttora di rappresentare le potenzialità ed i timori degli uomini di fronte ad una situazione che modifica di continuo, in una maniera mai vista prima, le condizioni materiali di vita di ogni essere umano. È facile notare la forte presenza dell’anarchia – intesa sia come appartenenza ideologica e talvolta militante dei singoli scrittori, sia come tematica narrativa che va di là di questi, pur numerosi. Queste schede di lettura vogliono sostanziare la seguente tesi: se, come dicevamo all’inizio, la fantascienza rappresenta i timori e le speranze verso il futuro della società industriale, l’anarchia rappresenta il lato della speranza.
LASTRUCCI, Fabio, Utopia Morbida, Milano, Delos Digital Milano, 2017.
“Andate fiduciosi nella direzione dei vostri sogni, vivete la vita che avete sempre immaginato.”
Henry David Thoreau
Quando la squadra speciale inviata dal regime dittatoriale del “pugno” irrompe nel covo dei ribelli si trova davanti una scena surreale: i rivoluzionari erano tutti stesi a terra a dormire… niente armi, niente sangue in giro ma solo moltissime copie di uno stesso libro: Le Porte della Percezione di A. Huxley.
Fabio Lastrucci, nato a Napoli nel 1962, scrittore, illustratore e sceneggiatore teatrale, esperto di letteratura weird e scrittore di racconti e romanzi che vanno dall’horror alla fantascienza ed al romanzo umoristico, in questo racconto lungo ci conduce in un mondo distopico governato da una ferrea dittatura militare: “il Pugno”, al quale si contrappone un gruppo di ribelli che riesce a raggiungere un universo parallelo, un elemento del multiverso, che gli consente di entrare in contatto con “la pietra”: oggetto in grado di stravolgere ogni regola consolidata e far prevalere un universo libertario ed alternativo. Grazie alla capacità di “sognare”, aprendo le porte della percezione, proiettandosi in un mondo alternativo, tutto ciò diventa possibile. Anche il regime, attraverso sofisticate strutture biotecnologiche, riesce ad inviare alcuni militari “aldilà”, ma quasi tutti non riusciranno a raggiungere alcun obiettivo poiché la loro personalità muta e si “converte” una volta a contatto col mondo alternativo.
La battaglia si svolge contemporaneamente su due piani e su entrambi i mondi, visto che anche i militari vogliono impossessarsi della fantomatica “pietra” che ritengono il pericolo maggiore.
Il testo ha varie ipotesi interpretative, ma quella che più affascina è il tema del sogno e della speranza. Quando si è in tanti a sognare… La capacità di immaginare un mondo alternativo dove tutti, persino gli avversari, diverranno altre persone, in un mondo di pace, armonia e cooperazione, rappresenta il pericolo maggiore per il regime disposto a tutto, anche alla consulenza di un importante mistico indiano, pur di impedire che ciò avvenga… Ma si può impedire di sognare?
Fabio Lastrucci, con la maestria dell’artista, scrittore ed illustratore disegna pagina dopo pagina i contorni di una società totalitaria e della sua possibile disfatta. Reminiscenze di uno dei testi più famosi di Philip Dick (La Svastica sul Sole)? Forse, ma non solo. Il rimando al sogno ed alle molteplici realtà parallele ci ricorda sia il protagonista de “la falce dei cieli” di Ursula Le Guin, il signor Orr, capace di trasformare la realtà coi suoi sogni, ma trasformarla non solo per sé, bensì proiettando tutta l’umanità in un universo alternativo, sia il “popolo verde” de Il Mondo della Foresta che è in stato di veglia e di sonno/sogno contemporanemente e giunge a sognare il sogno della Rivolta che li libererà dall’oppressione degli Umani. L’autore si spinge un po’ più in là, rendendo tangibile e vivibile quello che Abendsen e Tagomi sono solo riusciti a immaginare e/o intravedere per pochi secondi e quello che Orr suo malgrado non è in grado di controllare. In questo, il sogno di libertà dei protagonisti di Utopia Morbida somiglia forse più a quello di Selver de Il Mondo della Foresta, in grado di gettare un ponte effettivo tra “il tempo del sogno” ed “il tempo del mondo”.
Fabio Lastrucci riesce in un breve racconto a riunire grande cultura, sensibilità e capacità tecnica, intrecci narrativi ed immaginare mondi differenti, il tutto con dialoghi serrati e descrizioni essenziali. L’unico rammarico è che il tema poteva essere sviluppato in un vero e proprio coinvolgente romanzo lungo.
“[…] La mia è solo un’ipotesi, o forse un timore. Vede, da giorni stavo riflettendo intorno a una possibilità. Secondo le nostre scuole di pensiero tradizionale, tutto è “Maya”, tutto è immaginazione. In altri termini l’uomo vede e percepisce ciò che è dentro di sé, ma avendo l’illusione che si svolga all’esterno. Una proiezione che Arthur Schopenhauer chiamava Velo di Maya e che nei Rgveda era inteso invece come un processo dalla natura creativa e divina…
I sofismi della filosofia orientale irritarono l’ufficiale. – Non la seguo. Dove vuole andare a parare?
Degli assistenti tornarono con una carrozzina per portare via la giovane in un’altra ala della base. L’indiano li seguì per sussurrare qualcosa in un orecchio di Aida.
– Provi a supporre che la sorgente di questa illusione non sia un concetto puramente astratto, ma abbia una dimensione precisa, con una sua fisicità e un suo centro nevralgico. Se un asceta, un artista o un cercatore potesse in qualche modo raggiungerlo e alterarlo interagendo con esso… che cosa accadrebbe mai al mondo di fuori? (Utopia Morbida – 20 luglio ore 15:25 – Base 15, reparto H – Trigoria)”.
La pietra cui i ribelli agognano avrà la capacità di annullare l’universo distopico affinché prevalga il sogno: l’utopia che diventa realtà! Un altro mondo è possibile?
Flavio Figliuolo